L'Augusteo: "il dente cariato"

Mausoleo di Augusto
Disegno di Baldassarre Peruzzi

L'edificio di forma circolare è il sepolcro più grande che sia mai esistito. Costruito nel 28 a.C. da Ottaviano Augusto di ritorno dalla campagna d'Egitto, il sepolcro si ricollega alla celebre tomba del sovrano Mausolo di Caria ad Alicarnasso. Il suo diametro è di 87 metri. In origine l'edificio si componeva di un corpo inferiore e di uno superiore, che nel corso dei secoli è crollato. La parte superiore aveva un tumulo piantato a cipressi sormontato dalla statua bronzea dell'imperatore, che si erigeva su di una colonna alta 44 metri. Lo storico e geografo greco Strabone lo descrive come "Un grande tumulo presso il fiume, su base di pietra bianca, coperto sino alla sommità di alberi sempreverdi, sul vertice è il simulacro bronzeo di Augusto e sotto il tumulo sono le sepolture di lui, dei parenti, dietro vi è un grande bosco con mirabili passeggeri".

Prima del risanamento compiuto durante il periodo fascista, il Mausoleo ospitava un teatro. Per chi fosse interessato ad approfondire l'affascinante argomento dello sventramento di Roma compiuto durante il fascismo, può visitare il sito dell'Archivio Antonio Cederna.

Passeggiando intorno al Mausoleo in direzione del fiume Tevere, di cui si scorge la fitta vegetazione, si incontra il Museo dell'Ara Pacis a cui vale sicuramente la pena dedicare una visita.

Visto dall'alto con Google Earth
Piazza Augusto Imperatore

Il museo dell'Ara Pacis

Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) 00100 Roma (RM) Tel: 060608 - www.arapacis.it

Dopo un lungo periodo di inaccessibilità dovuto ai lavori di ricostruzione della teca esterna, il museo è stato inaugurato e aperto al pubblico il 21 aprile 2006, in occasione del Natale di Roma. Gli spazi del nuovo complesso museale, progettati dallo studio dell'architetto Richard Meier, sono modulati sul contrasto luce e penombra. Particolarmente legati a questo effetto, risultano i primi due corpi di fabbrica: dopo una zona in penombra, la Galleria di accesso, si passa al Padiglione centrale che ospita l'Ara Pacis, nella piena luce naturale che filtra attraverso 500 mq di cristalli. Nella quiete dell'isolamento acustico è possibile apprezzare l’Altare voluto per consacrare la pax romana dopo le imprese di Augusto a nord delle Alpi tra il 16 e il 13 a.C., tra cui l'assoggettamento dei Reti e dei Vindelici, il controllo definitivo dei valichi alpini e la Spagna pacificata.