Anfiteatro Flavio detto Colosseo

Il Colosseo durante il restauro

Conosciuto in origine con il nome di Anfiteatro Flavio, la sua costruzione ebbe inizio nei primi anni del regno di Vespasiano (72 d.C.) e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C. con una grande cerimonia. Il Colosseo, edificato nella valle fra il Palatino, l'Esquilino e il Celio, è il simbolo di Roma, vi trovavano posto più di 70.000 persone per seguire le battaglie dei gladiatori, le cacce agli animali e le naumachie (battaglie navali). Costruito in opera quadrata di travertino nelle parti esterne e nelle strutture portanti principali, in opera quadrata di tufo e in opera laterizia e calcestruzzo nelle strutture secondarie, l'edificio ha la forma di un ellisse. Misura 188 metri di lunghezza e 156 di larghezza ed ha una altezza che si sviluppa su quattro livelli distinti.

Il Belli e il monumento alla parlata romana

Scrive Giuseppe Gioachino Belli nell'Introduzione ai suoi Sonetti: "Io ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma. In lei sta certo un tipo di originalità: è la sua lingua, i suoi concetti, l'indole il costume, gli usi, le pratiche, i lumi, la credenza, i pregiudizii, le superstizioni, tutto ciò insomma che la riguarda, ritiene una impronta che assai per avventura si distingue da qualunque altro carattere di popolo. Né Roma è tale, che la plebe di lei non faccia parte di un gran tutto, di una città cioè di sempre solenne ricordanza. Oltre a ciò, mi sembra la mia idea non iscompagnarsi da novità. Questo disegno così colorito, checché non sia del soggetto, non trova lavoro da confronto che lo abbia preceduto..."


ER CULISEO

(Terni 4 ottobre 1831)

 

E nno ssortanto co mmajjoni e ttori

Cqui se ggiostrava, e sse sparava bbòtti,

Ma cc'ereno cert'antri galeotti

Indifferenti dalli ggiostratori.

 

Se chiamava sta ggente Gradiatori,

E ll'arte loroo era de fà a ccazzotti.

Ste panzenére co li gruggni rotti

Daveno assai da ride a li siggnori,

 

Un de sti bbirbi, amme l'ha ddetto un prete,

Cuscinò cor un puggno un lionfante,

Eppoi se lo maggnò, ssi cce credete!

 

Je danno nome o Mmelone o Rrugante;

Ma, o ll'uno o ll'artro, mai tornasssi a mmete

No lo vorrebbe un cazzo appiggionante.