Roma liberale anticlericale: Itinerario "Mangiapreti"

di Mariavittoria Ponzanelli

Questo itineraio traccia un quadro della Roma anticlericale tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.

Comincia a Piazza della Repubblica, segue in Via Nazionale verso l'Altare della patria, prosegue in direzione del Quartiere Prati fino a raggiungere all'area bonificata in occasione dell'Esposizione internazionale del 1911. Considerata la lunghezza del percorso, si suggerisce di dividerlo in 2 o più parti.

Zona di Roma: Rione Esquilino, Rione Prati

Tipologia di percorso: Storico-Critico

Difficoltà del percorso: Adatto a tutte le persone che sopportano la fatica!

Tempo di percorrenza: non meno di 4 ore (e forse qualcosa in più)

Lunghezza: 15 km

Come raggiungere da Stazione Termini: uscita Metro A Piazza della Repubblica, oppure a piedi dalla Stazione Termini in direzione dell'uscita di fronte alla biglietteria 

Orario consigliato: Qualunque giornata di bel tempo


Roma fu capitale d'Italia quando lo stato italiano era anticlericale. Tutto ebbe inizio con il sindaco Ernesto Nathan, inglese cittadino italiano, massone, ateo, anticlericale. Siamo nell'ultimo decennio del XIX secolo e i primi del XX.

L'itinerario classico del Risorgimento ha inizio a Porta Pia e prosegue fino a raggiungere il Palazzo del Quirinale.

Dal Museo Storico dei Bersaglieri al Palazzo del Quirinale

Il 20 settembre 1870 la Breccia di Porta Pia pone fine al potere temporale del papato: il Regno d’Italia conquista Roma per farne la nuova capitale. I bersaglieri sconfiggono gli zuavi pontifici e, al pari del re sabaudo Vittorio Emanuele II «usurpatore delle province ecclesiastiche», sono scomunicati da Pio IX (autore del Sillabo e delle ultime condanne di patrioti alla ghigliottina) per aver innalzato il tricolore sulla città eterna.


Visualizza 20 settembre 1870 in una mappa di dimensioni maggiori

Esiste però un altro più affascinante percorso: un Itinerario liberare e anticlericale o Itinerario dei mangiapreti, che incomincia a Piazza della Repubblica già Esedra (sistemata a fine dell'800 per costituire l'accesso importante dalla Stazione alla città) dove sorge la Fontana delle Naiadi e prosegue fino al Quartiere Prati. 


Nella Roma papalina costruiscono una fontana con quattro fanciulle nude, scolpite in pose provocanti.

I romani saputolo demolirono la cancellata eretta attorno alla fontana per vedere le statue. Fu un vero e proprio scandalo!

Da Piazza della Repubblica si prosegue per Via Nazionale, strada giolittiana per eccellenza, per arrivare dritti a Piazza Venezia dove sorge il Vittoriano il monumento eretto in onore di Re Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, che solo dopo il 1919 diventa Altare della Patria. L'edificio è costruito in uno dei quartieri più malfamati di Roma e isola il Campidoglio e l'Aracoeli. Le insulae che si vedono all'esterno sono ciò che resta di un posto insalubre, che si estendeva sulla collina accanto alla chiesa che fu inglobata nel monumento. Le tracce si trovano all'interno dell'edificio insieme ai resti di un mammut preistorico rinvenuti durante i lavori.

 

Si prosegue per un'altra strada giolittiana, Via del Plebiscito, ad un certo punto si arriva ad un incrocio dove alla nostra destra abbiamo Palazzo Braschi (prima sede del Ministero dell'interno e dal 1952 sede del Museo di Roma) e alla nostra sinistra abbiamo la statua di Giordano Bruno, in Piazza Campo de' Fiori.  Si procede sempre dritto per Corso Vittorio Emanuele II, si oltrepassa la chiesa nuova e si arriva a Ponte Vittorio. Vicino al Teatro Valle c'è una piazza d'epoca fascista.


Oltrepassato Ponte Vittorio si arriva al Rione Prati. Il quartiere Prati è interamente contro la Chiesa: le sue strade sono intitolate agli eretici, ai poeti pagani, ai rivoluzionari romani, ai capitani militari contro la chiesa, a Piazza Cavour l'unica chiesa presente è valdese. Tutto si sviluppa accanto al Vaticano sino al Palazzo di Giustizia, costruito allo scopo di oscurare San Pietro dal Pincio.

 

Il culmine del nostro percorso si raggiunge con il Quartiere della Vittoria (la cui costruzione fu completata alla fine della I guerra mondiale) che ospitò l'Esposizione internazionale del 1911 per celebrare i primi cinquant'anni dell'Unità di Italia. E in questo luogo simbolico si conclude il nostro itinerario dei mangiapreti.


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