Piazza del Popolo: mito, storia, attualità

Piazza del Popolo, ultima grande realizzazione della Roma papale, chiusa a nord dalla Porta del Popolo e dominata ad est dalle rampe della passeggiata del Pincio. Il vasto spazio sapientemente orchestrato negli aspetti urbanistico, architettonico e paesaggistico e di arredo urbano, si è configurato nell'arco di tre secoli e mezzo dalla chiesa di S. Maria del Popolo alla sistemazione neoclassica di Giuseppe Valadier. Al centro della piazza svetta l'Obelisco Flaminio, alto 25 metri, il più antico e più alto di Roma, portato a Roma da Augusto che lo collocò nel Circo Massimo; trasportato qui per volere di Sisto V e Domenico Fontana nel 1589. (Guida d'Italia: Roma, Touring Club)

Piazza del Popolo è da sempre il palcoscenico preferito di molte manifestazioni ed è stata uno dei luoghi scelti da Peter Greenaway come ambientazione del film The Belly of an Architect (Il ventre dell'architetto).

Le origini del nome

Perché si chiama così questa magnifica e notissima piazza? Due sono le interpretazioni: c’è chi riporta il nome “popolo” al latino “populus”, cioè pioppo, da un boschetto di pioppi poco distante dalle parti della tomba di Nerone; l’altra ipotesi rimanda invece a una storia interessante che vi potrà incuriosire: nel Medioevo sorse una leggenda secondo la quale nei pressi di un noce ai piedi del Pincio, cresciuto proprio dove si pensava fossero state sepolte le ceneri di Nerone. Proprio per questa ragione, tutti erano convinti che lì si aggirasse proprio lo spirito dell’antico Imperatore! Papa Pasquale II, nel 1099, in pieno Medioevo, fece perciò abbattere il noce e al suo posto edificò una chiesa intitolata alla Madonna che, siccome era stata costruita a spese del popolo romano, fu chiamata Santa Maria del Popolo e da qui molto probabilmente la denominazione. Già il nome racconta moltissimo di questa piazza, la quale, se noterete bene, è il vertice del triangolo di tre famose strade romane (Via del Babuino, Via del Corso, Via di Ripetta), vero paradiso per i genitori amanti dello shopping.

 

Piazza del Popolo nel corso del tempo ha subito moltissimi cambiamenti e quella che vedete oggi è il risultato dell’opera dei vari papi che si sono succeduti, che ha portato a far affacciare sulla piazza ben tre chiese: Santa Maria del Popolo, la più antica sul lato nord, e le due chiese gemelle sul lato sud, chiamate Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria in Montesanto. La loro uguaglianza è solo un puro effetto ottico, anche se decisamente bello a vedersi: l’intenzione dei costruttori di fine Seicento (fra cui anche il Bernini, che restaurò anche S. Maria del Popolo nel Seicento) era quella di costruire due chiese simmetriche, ma lo spazio per la chiesa a sinistra (S.Maria in Montesanto) era più limitato. Si risolse dotando le due chiese di due cupole diverse: per quella di destra ottagonale, per quella di sinistra dodecagonale, diversificando anche gli interni. Cercate di farci caso, quando le osserverete più attentamente.

 

Non sono le uniche due gemelle della piazza: ai due lati est e ovest si scorgono le fontane di Nettuno e della dea Roma; anche in questo caso si parla di fontane quasi gemelle e potrebbe essere divertente scorgerne le differenze! Ritornando ai cambiamenti che Piazza del Popolo ha subito, c’è anche da dire che l’Obelisco Flaminio che si trova in mezzo alla piazza prima non c’era! Era stato infatti collocato nel Circo Massimo ai tempi dell’Imperatore Augusto per celebrare la conquista dell’Egitto da parte di Roma e poi spostato per decisione di papa Sisto V a fine Cinquecento; simboleggia il Sole. Dell’altro grande cambiamento abbiamo già parlato: l’unione di piazza del Popolo con il colle del Pincio all’inizio dell’Ottocento in una struttura scenografica unica e suggestiva da parte del Valadier.

 

Piazza del Popolo è uno dei centri nevralgici di Roma, meta di numerosissimi turisti e sede di tantissime manifestazioni. È la porta d’ingresso nord della Roma più antica; nelle vicinanze prende origine una delle vie consolari di Roma, rispettando il noto principio secondo il quale “tutte le strade portano a Roma”: la via Flaminia.

Veduta della Piazza in un disegno di Giambattista Piranesi
Veduta della Piazza in un disegno di Giambattista Piranesi