8 marzo tutto l'anno

Il femminile sacro, 8 marzo 2013

di Mariavittoria Ponzanelli

 

L'8 marzo 2013 a Roma alla Scuola Federico Di Donato, luogo d'incontro multiculturale del Rione Esquilino, è stata celebrata la festa della donna tra bimbi, spettacoli, ricordi e sogni. Oggi mi fa piacere condividere con i nostri lettori quel giorno di festa e di riflessione.

 

L'evento è stato organizzato da Luciana Vita in collaborazione a l'Associazione Culturale Italia-Bangladesh Villaggio Esquilino Onlus, con la partecipazione delle allieve di danza classica del CUS dirette da Francesca Trippa, Jam session a cura di Davide Voci e Danza aerea eseguita da Chiara Santini, Danza terra e magia di Lucienne Musa. Presentazione 8 marzo a cura di Luciana Vita e Mariavittoria Ponzanelli.

Scuola Federico Di Donato

Perché siamo qui e cosa festeggiamo

(Dialogo immaginato e scritto da MV. Ponzanelli)

Luciana: Tra le varie spiegazioni storiche possibili del perché si festeggia la festa della donna proprio il giorno dell'8 marzo, abbiamo scelto quella in cui si dice che: La data dell'8 marzo entrò per la prima volta nella storia della Festa della Donna nel 1917, quando in quel giorno le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra, dando così vita alla «rivoluzione russa di febbraio».

 

Mariavittoria: Beh... un illustre precedente storico è stato raccontato da Aristofane nella commedia Lisistrata (messa in scena per la prima volta ad Atene nel 411 a.C), ambientata durante la guerra del Peloponneso: una guerra combattuta tra Sparta e Atene intorno al 400 a.C. (431–404 a.C.). Dove Lisistrata – donna ateniese – propone alle altre donne di fare lo sciopero del sesso, finché gli uomini non firmeranno la pace.

 

Luciana: La questione è che la donna e la pace sono molto legate insieme. Gli uomini hanno la tendenza a separare e controllare il territorio. Mentre le donne hanno sempre il compito di custodire la vita. L'uomo senza il contributo della donna in questa grande missione vitale, sarebbe preda solo dei conflitti. È per questo che in questo momento della nostra evoluzione umana, la terra, che è la nostra madre comune, richiede particolarmente alla donna di svolgere la sua funzione efficace, per portare una cultura di rispetto nei confronti dell'uomo e della vita. Possiamo dire che in questa occasione abbiamo voluto andare a vedere in che modo le varie Nazioni sono sensibili a questa problematica.

Questa nostra festa un po' improvvisata ha voluto approfittare della presenza di tante comunità straniere in questa scuola, per lanciare un messaggio profondo tra donne del mondo.

 

Mariavittoria: Preparando questo intervento, mi sono fatta alcune domande molto semplici.

Che cosa hanno in comune le donne e gli uomini? Tutti gli esseri umani hanno in comune di abitare lo stesso pianeta.

E come possiamo fare per convivere tutti insieme, su questa terra, nel rispetto gli uni degli altri? Abbiamo bisogno di regole che tutelino i diritti, la libertà e l'uguaglianza. E proprio questa riflessione ha spinto la curiosità a sfogliare in maniera un po' casuale e a-critica, le Costituzioni del mondo.

Cos'è una Costituzione

Mariavittoria: La Costituzione è l'atto fondativo di una Nazione, è come se fosse la coscienza di una Nazione. Anzi ne rappresenta i livelli di coscienza.La Costituzione è un organismo vivente, che cresce insieme alla coscienza del popolo che l'ha creata.

La vigilanza del rispetto della costituzione è del popolo per il popolo.


Luciana: La Costituzione nasce sempre dopo un grande conflitto, guerre, distruzioni. La Costituzione è il momento più alto, dove sia gli sconfitti che i vittoriosi devono trovare un modo per ricominciare a vivere.

Alcune letture dalle Costituzioni del mondo

Alla fine della Rivoluzione francese il 24 giugno 1793, fu scritta la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. CONSTITUTION DU 24 JUIN 1793 Déclaration des droits de l’homme et du citoyen

Il popolo francese, convinto che l’oblio e il disprezzo dei diritti naturali dell’uomo sono le sole cause delle sventure del mondo, ha deciso di esporre in una dichiarazione solenne questi diritti sacri e inalienabili, affinché tutti i cittadini potendo paragonare incessantemente gli atti del Governo con il fine di ogni istituzione sociale, non si lascino opprimere ed avvilire dalla tirannia, affinché il popolo abbia sempre davanti agli occhi le basi della sua libertà e della sua felicità, il magistrato la regola dei suoi doveri, il legislatore l’oggetto della sua missione. – Di conseguenza, esso proclama, al cospetto dell’Essere supremo, la seguente dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.

Art. 1 – Lo scopo della società è la felicità comune. – Il Governo è istituito per garantire all’uomo il godimento dei suoi diritti naturali e imprescrittibili.

Art. 3 – Tutti gli esseri umani sono uguali per natura e davanti alla Legge.

27 dicembre 1947 - Due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, nasce la Costituzione della Repubblica Italiana (entrata in vigore il 1 gennaio 1948) Costituzione della Repubblica Italiana 1° gennaio 1948

Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale (e sono eguali davanti alla legge,) senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, (di condizioni personali e sociali.) È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli (di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.) affinché ciò si realizzi.

1948 - Tre anni dopo, la fine della seconda guerra mondiale e lo scoppio della bomba atomica. Al termine di un periodo di duri conflitti e persecuzioni, che ha coinvolto tutto il mondo. Si sente la necessità di scrivere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il 10 dicembre 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva e proclama la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Articolo 1 - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. (Essi) Tutti sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

1949 - La Germania, 4 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, dopo aver vissuto una follia collettiva che l'aveva resa cieca di fronte ai diritti degli uomini, si è data la seguente Costituzione.

“Proemio” - Animato dal desiderio di garantire le libertà e i diritti dell’uomo, di imprimere all’attività della comunità e dell’economia uno spirito di giustizia sociale, di servire la causa del progresso della società, di sviluppare l’amicizia con tutti i popoli e di garantire la pace, il popolo tedesco si è dato la seguente Costituzione: COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA GERMANICA - 7 Ottobre 1949

B) Contenuto dei limiti e dei poteri dello stato Diritti dei cittadini

Art.6 – 1) Tutti i cittadini godono di uguaglianza di diritti dinanzi alla legge.

2) Qualsiasi propaganda diffamatoria o di boicottaggio contro istituzioni e organismi democratici, qualsiasi incitamento all’assassinio di uomini politici democratici, qualsiasi manifestazione di odio religioso, razziale e contro altri popoli, qualsiasi propaganda militarista e bellicista e tutte le altre azioni dirette contro l’eguaglianza dei diritti costituiscono dei delitti ai sensi del codice penale. (L’esercizio dei diritti democratici nello spirito della Costituzione non costituisce una propaganda diffamatoria.

3) Le persone condannate per siffatti reati non possono occupare funzioni né nei servizi pubblici né nei posti direttivi dell’attività economica e culturale. Esse perdono qualsiasi diritto elettorale attivo e passivo.)

Art. 7 – 1) L’uomo e la donna godono dell’eguaglianza di diritti.

Francia: dopo la Costituzione del 1946, nel 1958 inizia la cosiddetta Quinta Repubblica di De Gaulle, in cui la Francia diventa una Repubblica Presidenziale.

Il 4 Ottobre 1958 entra in vigore la Costituzione della Repubblica Francese

Articolo 1 - (La Francia è una repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura l’eguaglianza dinanzi alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione. Essa rispetta tutte le convinzioni. La sua organizzazione è decentrata.) La legge promuove l’uguaglianza di accesso delle donne e degli uomini ai mandati elettorali e alle funzioni elettive, nonché alle responsabilità professionali e sociali.

Alla morte del colonnello Franco, dopo 40 anni di dittatura militare, Re Juan Carlos di Borbone asseconda il passaggio della Spagna alla Democrazia.

La Costituzione Spagnola entra in vigore il 27 dicembre 1978

Articolo 14- Gli spagnoli sono uguali di fronte alla legge, senza che prevalga alcuna discriminazione per motivi di nascita, razza, sesso, religione, opinione e qualsiasi altra condizione o circostanza personale o sociale.

Nel 1982 la Cina scrive una nuova Costituzione dello Stato (la prima costituzione della Repubblica Popolare Cinese è del 1954, la seconda è del 1975) dove offre una base legale per i profondi cambiamenti nelle istituzioni socioeconomiche e modifica significativamente la struttura e i meccanismi di governo.

1982: Costituzione della Repubblica Popolare Cinese.

Capitolo II - Diritti Fondamentali e Doveri del Cittadino 48. Le donne della Repubblica Popolare Cinese godono di diritti uguali a quelli degli uomini sotto ogni aspetto della vita politica, economica, culturale, sociale e familiare. Lo stato tutela i diritti e gli interessi delle donne, applica il principio della medesima retribuzione a uomini e donne per il medesimo lavoro, forma e impiega donne-quadri.

Undici anni dopo la caduta della dittatura militare iniziata nel 1976, incomincia la riforma della Costituzione Argentina, scritta per la prima volta nel 1853 dopo 43 anni dalla proclamazione di indipendenza dall'Impero Spagnolo.

Costituzione Argentina - 22 agosto 1994

Prima Parte – Capitolo Primo: Dichiarazioni, Diritti e Garanzie Articolo 16° - La Nazione Argentina non ammette privilegi di sangue, né di nascita: non sono previsti privilegi personali né titoli nobiliari. Tutti gli abitanti sono uguali davanti alla legge e possono accedere agli impieghi disponibili senz’altra condizione che quella di soddisfare i requisiti di idoneità. L’uguaglianza è alla base delle imposte e delle cariche pubbliche

Nel 2004 i rappresentati dei governi degli stati membri dell'Unione Europea scrivono un Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa.

 

Preambolo:

ISPIRANDOSI alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, e dello Stato di diritto; CONVINTI che l'Europa, ormai riunificata dopo esperienze dolorose, intende avanzare sulla via della civiltà, del progresso e della prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i più deboli e bisognosi; che vuole restare un continente aperto alla cultura, al sapere e al progresso sociale; che desidera approfondire il carattere democratico e trasparente della vita pubblica e operare a favore della pace, della giustizia e della solidarietà nel mondo; PERSUASI che i popoli d'Europa, pur restando fieri della loro identità e della loro storia nazionale, sono decisi a superare le antiche divisioni e, uniti in modo sempre più stretto, a forgiare il loro comune destino; CERTI che, «Unita nella diversità», l'Europa offre ai suoi popoli le migliori possibilità di proseguire, nel rispetto dei diritti di ciascuno e nella consapevolezza delle loro responsabilità nei confronti delle generazioni future e della Terra, la grande avventura che fa di essa uno spazio privilegiato della speranza umana; RISOLUTI a proseguire l'opera compiuta nel quadro dei trattati che istituiscono le Comunità europee e del trattato sull'Unione europea, assicurando la continuità dell'acquis comunitario; RICONOSCENTI ai membri della Convenzione europea di aver elaborato il progetto della presente Costituzione a nome dei cittadini e degli Stati d'Europa, CONFERENZA DEI RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI dell'Unione Europea Bruxelles, 13 ottobre 2004.

 

PARTE II -CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE

ARTICOLO II- 81 Non discriminazione

1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale.

2. Nell'ambito d’applicazione della Costituzione e fatte salve disposizioni contenute, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.

ARTICOLO II-83 Parità tra donne e uomini La parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. (Il principio della parità non osta al mantenimento o all'adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sotto rappresentato.)

Tra le nostre letture non poteva mancare la Costituzione del Bangladesh scritta nel 1972

WOMEN RIGHTS ENSURED BY THE CONSTITUTION OF BANGLADESH 10) Participation of women in national life. Steps shall be taken to ensure participation of women in all spheres of national life. 11) Democracy and human rights. The Republic shall be a democracy in which fundamental human rights and freedoms and respect for the dignity and worth of the human person shall be guaranteed, and in which ef- fective participation by the people through their elected representatives in administration at all levels shall be ensured. 19) Equality of opportunity. (1) The State shall endeavour to ensure equality of opportunity to all citizens. (2) The State shall adopt effective measures to remove social and economic inequality be- tween man and man and to ensure the equitable distribution of wealth among citizens, and of opportunities in order to attain a uniform level of economic development throughout the Re- public."

Abbiamo deciso di concludere la nostra lettura con la Costituzione Cilena, che risale al 1980 ma prende spunto dalla versione del 1925. Approvata dalla giunta militare del generale A.Pinochet, viene poi sottoposta a nove revisioni nel 1989, 1991, 1994, 1997, 1999, 2000, 2001, 2003 e, l'ultima, nel 2005.

CONSTITUCION POLITICA DE LA REPUBLICA DE CHILE - 17 settembre 2005

 

Art. 2° - Uguaglianza davanti alla legge In Chile non ci sono persone né gruppi privilegiati. In Chile non ci sono schiavi e colui che calpesta il suo territorio resta libero. Uomini e donne sono uguali davanti alla legge. Né la legge o alcuna autorità potranno stabilire differenze arbitrarie.

Finale aperto

Mariavittoria: La Costituzione rappresenta l'atto fondativo di una Nazione. È un organismo vivente che cresce insieme alla coscienza del popolo che l'ha creata. La vigilanza del rispetto della costituzione è del popolo per il popolo.

Luciana: Che cosa aspettiamo a far rispettare ciò che è già stato scritto?