La Basilica di San Bartolomeo all’Isola

Nel 998 d.C. l'imperatore Ottone III fece costruire sui resti del tempio di Esculapio la Basilica di San Bartolomeo, dove furono accolti i resti di Sant'Adalberto, vescovo di Praga, e dell'apostolo. Dopo il restauro di Papa Alessandro III, nel 1180 mantenne la dedica solamente per San Bartolomeo.

All'interno della chiesa, nella prima cappella a destra, è conservata l'immagine della Madonna della Lampada, legata all'inondazione del Tevere nel 1557. L'immagine raffigura una Madonna con Bambino posta sopra una mole. La tradizione racconta che durante la piena, il dipinto fu sovrastato dalle acque, ma una lampada posta di fronte all'affresco rimase accesa fino al termine dell'evento.

All'interno si trova anche un antico pozzo realizzato con il rocchio di un'antica colonna e con un bassorilievo raffigurante i santi San Salvatore, Sant'Adalberto, San Bartolomeo e Ottone III. Il pozzo medioevale sembra essere lo stesso da cui sgorgava l'acqua utilizzata per curare i malati nel II secolo.

 

Nel 1583, l'Isola Tiberina continuò ad essere un centro dedicato alla cura dei malati poiché alcuni seguaci del portoghese San Giovanni di Dio fondarono l'Ospedale Fatebenefratelli, chiamato così per via della litania che i religiosi cantilenavano per la questua.


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