La Roma coloniale: itinerario storico-etnico

di Mariavittoria Ponzanelli

Un itinerario storico-etnico creato in occasione della partecipazione di Romaapiedi.com al programma radiofonico Senza Frontiere, condotto da Teo (Matteo Simboli) e Ferra (Andrea Ferrario) con Nino (Andrea Cesaratto) alla regia.

Zona di Roma: Rione Celio, Quartiere Africano

Tipologia di percorso: Storico Etnico Coloniale

Difficoltà di percorso: Media

Tempo di percorrenza: I parte 1 ora 30 min; II parte 2 ore; III parte 1 ora

Lunghezza: I parte 6 km; II parte 3 km

Come raggiungere da Stazione Termini: Prendere la Metro B e scendere a Circo Massimo

Orario consigliato: Mattina presto per la I Parte; Pomeriggio per la II Parte; Sera per la III Parte


Episodi di una realtà che fra gli italiani in pochi ricordano e pochissimi vorrebbero ricordare. Il palazzo della FAO storicamente nasce come Ministero delle colonie italiane nei paesi dell'Africa.

Obelisco di Axum, End of the Project Gutenberg
"Abissinia: Giornale di un viaggio" di Pippo Vigoni, 1881

In cielo la canicola

in mare i pescicani

E sulle rive un popolo

di negri disumani.

Ma la civile Ausonia

intanto ha una colonia.

Le porte d'Abissinia

aperte agli Europei,

per ordine Negustico

son chiuse in faccia a lei.

Ma la temuta Ausonia

intanto ha una colonia.

Altri a piantar colonie

insaccano contanti;

noi li spendiamo in Africa

perché ne abbiamo tanti.

Ma la felice Ausonia

intanto ha una colonia.

 

Dalla FAO al Museo dell'Africa

Considerata la lunghezza dell'itinerario e lieti di soddisfare le esigenze degli amici di "Senza Frontiere", che amano gli itinerari brevi, abbiamo suddiviso il percorso in tre tappe, che possono essere compiute in successione oppure suddivise a vostro piacere.

 

I PARTE

Si incomincia di fronte all'edificio della FAO, dove fino a poco tempo fa si erigeva in tutti i suoi 24 metri di altezza l'obelisco di AXUM (stele in pietra basaltica), giunto in Italia nel 1937 come bottino di guerra. Collocato in Piazza di Porta Capena in occasione dei 15 anni dalla Marcia su Roma. Si procede in direzione di Villa Celimontana (Rione Celio) che ospita dal 1872 la Società Geografica Italiana (Palazzetto Mattei in Via della Navicella 12). La prima tappa del nostro percorso termina a Villa Celimontana, dove immersi nell'atmosfera del parco, potrete riposare, meditare o fare una splendida passeggiata nel verde, prima di incominciare la seconda parte del viaggio nella Roma coloniale.

 

II PARTE

Se non volete proseguire a piedi verso Stazione Termini, potete raggiungere la seconda postazione dell'itinerario tornando sui vostri passi in direzione della Metro B (Rebibbia). Uscite a Piazza dei Cinquecento, che prende il nome dai caduti nella Battaglia di Dogali (1885), e raggiungete Via della Terme di Diocleziano, dove è stato collocato l'obelisco trasformato a monumento funebre ai Caduti di Dogali.

 

Arrivati a questo punto procedete in direzione del Giardino Zoologico per raggiungere Via Aldrovandi 16, dove si trovava la sede del Museo dell'Africa (chiuso al pubblico dal 1972). Nel 1995 la collezione del museo è stata acquisita dall'IsIAO (Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente) che ha chiuso i battenti nel 2011 per mancanza di fondi. Il catalogo dell'IsIAO è oggi consultabile qui (http://www.erasmo.it/isiao). 

*Il link non è funzionante, tuttavia è l'ultimo indirizzo conosciuto per accedere al catalogo online*

Il Quartiere Africano

III PARTE

 

Per raggiungere il Quartiere Africano potete proseguire a piedi in direzione di Viale Liegi, imboccare la Salaria, prendere Via Chiana fino a raggiungere Corso Trieste (sono 2,2 km di strada). Oppure camminare 200 metri e raggiungere la fermata BIOPARCO, prendere la Linea 3 (PZ.LE OSTIENSE) o la Linea 19 (GERANI) Scendere alla fermata V.LE REGINA MARGHERITA/NIZZA, proseguire a piedi fino alla fermata DALMAZIA. Prendere la linea 89 (MAKALLE') e scendere dopo 6 fermate a S.AGNESE ANNIBALIANO.

 

Il Quartiere Africano è una zona del Quartiere Trieste (Q.XVII) che nasce negli anni della conquista Italiana dell'Africa Orientale. Si trova in uno spaccato di strade e vicoli che si sviluppano tra Corso Trieste e Via Nomentana.

Confini della zona: piazza Annibaliano, via Massacciuccoli, piazza Sant'Emerenziana, via Collalto Sabino, via Amatrice, piazza Gondar, vallo ferroviario (lungo la Circonvallazione Salaria detta Tangenziale), via Nomentana, via Sant'Agnese, piazza Annibaliano.

 

L'avventura italiana in Africa iniziò dall'acquisto, da parte della compagnia di navigazione Rubattino, della baia di Assab nel 1869, per poi diventare un'operazione militare con la conquista dell'Eritrea (1885), dell'Abissinia, della Somalia e della Libia nel 1911. Una serie di campagne militari di cui sono rimaste alla storia specialmente le sconfitte italiane: il massacro dei 500 di Dogali nel 1887, Amba Alagi (1985), Makalè e sopratutto Adua nel 1896. La storia delle conquiste italiane in Africa, è scolpita nella toponomastica del quartiere, trasformata in nomi di strade e vicoli pieni di reminiscenze di una storia non troppo lontana.

 

Si chiude qui la terza tappa del nostro itinerario. La fine ideale sarebbe quella di poter ascoltare tutti insieme musica Reggae, magari al Dread Lion Pub oppure al Peogeot River Club, per celebrare con canti e balli l'incontro di due culture del Mediterraneo, incominciato male e migliorato con una maggiore sensibilità a partire dal secondo dopoguerra.

 

Tornando al titolo del nostro itinerario, avete capito perché il giocattolo di carnevale si chiama lingua di Menelik?


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