Trastevere: itinerario tra i vicoli

di Christian Furiosi

Seguici dentro il cuore di Roma, scoprine la magia. Una passeggiata appassionante e coinvolgente ti condurrà tra i vicoli di Trastevere mostrandoti le meraviglie nascoste nelle sue piazze, la bellezza dei suoi monumenti dove l'antico e il moderno si uniscono in un gioco d'infinito romanticismo.

Zona di Roma: Centro storico

Tipologia di percorso: Culturale e gastronomico

Tempo di percorrenza: 3 ore circa

Lunghezza percorso: 3,5 km

Difficoltà: facile

Come raggiungere da stazione Termini: Treno interegionale direzione Fiumicino aereoporto, scendere stazione Trastevere. Prendere tram 8 Argentina

Orario consigliato: Tardo pomeriggio sino a notte inoltrata


Il cuore romantico di Roma

Scopri la bellezza di Roma attraversando Trastevere ed i suoi vicoli, esplora i suoi angoli preziosi, assaggia la cucina tipica romana degustandone i piatti caratteristici, immergiti nella cultura di Roma la città eterna. Il nostro itinerario comincia a Piazza Trilussa, dedicata al famoso Poeta di Roma Trilussa. La sua scalinata offre spazio per sedersi all’ombra e rifornirsi con la freschissima acqua romana.

 

Lasciamo la piazza e attraversiamo Ponte Sisto godendo della sua vista panoramica per giungere a Via dei Pettinari. Svoltiamo a sinistra nel Vicolo delle Grotte e proseguiamo sino a Palazzo Farnese ammirandone il fascino e la sua splendida Fontana. Proseguendo a Via dei Farnesi giriamo a destra per entrare a Campo de' Fiori rimanendo incantati dalla sua infinita bellezza. Possiamo ammirarvi la statua dedicata al Filosofo Giordano Bruno arso vivo nella piazza stessa dalla santa inquisizione per non aver negato i propri ideali, morto in difesa della verità.

 

Continuando ci si imbatte nel Largo dei Librari noto per il suo aspetto raccolto, intimo ove troviamo la chiesa di Santa Barbara dei Librari. Roma comincia a cullarci con la sua atmosfera romantica. In questo piccolo angolino troviamo una botteghina caratteristica nota per i suoi filetti di baccalà tra i più delicati della città di Roma.

Continuiamo per via dei Giubbonari su Via dei Falegnami e ci imbattiamo nella fontana delle tartarughe, e da Via Sant'Ambrogio, entriamo nel ghetto ebraico. Giunti al Portico d’Ottavia veniamo travolti dalla bellezza metafisica di Trastevere, il tempo prevale sullo spazio, d’un colpo la classicità della Roma antica appare e fa da sfondo all'architettura del ghetto in una soluzione d’infinità continuità. Accanto al Portico d’Ottavia si trova la storica trattoria di Gigetto, nota per il suo "carciofo alla giudia" a detta dei trasteverini: “er più bono de Roma”.

 

Continuando sul lungotevere giriamo a sinistra Via del Foro Olitorio, il quale ci porta attraverso Via del Vicolo Jugario alla chiesa Santa Maria in Cosmedin e alla Bocca della Verità. Attraversiamo il Ponte Palatino e svoltiamo a Via dei Vascellari, arriviamo così alla chiesa di Santa Cecilia in Trastevere non prima di essere entrati in Piazza de' Mercanti uno degli scorci più romantici di Roma con i palazzi ricoperti interamente dall’edera (foto).

 

Proseguiamo in Via dei Genovesi e arriviamo in San Benedetto in Piscinula giungendo così, infine, a Via della Lungaretta. Svoltiamo a sinistra a Via dei Fienaroli per poi rientrare a Via delle Fratte di Trastevere la quale conduce a Piazza Santa Maria in Trastevere, dove si trova l’omonima famosissima parrocchia, la Basilica di Santa Maria in Trastevere. La scalinata della fontana a centro piazza offre una confortevole seduta da dove godere del panorama e di divertentissimi spettacoli d’intrattenimento. Ci troviamo al centro di Trastevere il suo cuore pulsante. Entriamo da via della Via della Pelliccia e proseguiamo a Vicolo del Cinque. Oramai il caldo abbraccio dei vicoli Trasteverini ci lascia a malincuore e non resta che tornare a Piazza Trilussa e onorare il suo poeta per un'ultima riflessione.

Il busto di Trilussa circondato da bambini
Foto del sito Trastevereapp.blogspot.it

Ma dove ve ne andate,

povere foglie gialle,

come tante farfalle

spensierate?

Venite da lontano

o da vicino?

Da un bosco

o da un giardino?

E non sentite la malinconia

del vento stesso

che vi porta via?

 

Trilussa


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